Con questa domanda siamo spesso accostati da chi, in qualche modo, viene in contatto con la nostra festa. Cerchiamo quindi dare una breve ed esaustiva risposta raccontandovi un po’ di storia…
Molti anni fa (1960/61) a Cosio si sono trasferite, per motivi di lavoro, alcune famiglie abruzzesi. Alcuni dei componenti infatti lavoravano presso la Ditta Zecca Prefabbricati. Con il tempo queste famiglie si sono “allargate” ed integrate nella vita della frazione.
Nel 1997 un gruppo di giovani della parrocchia di Cosio San Martino (nati negli anni ’78-’79-’80), tra i quali alcuni componenti delle famiglie di cui sopra, capitanati dall’allora parroco don Renato Corona e da un educatore, decidono, per il campo estivo, di recarsi a Tossicia, piccolo paese in Provincia di Teramo, per essere ospitati presso la casa natia di una di queste famiglie. Durante la permanenza a Tossicia, come accoglienza, viene organizzata in onore del gruppo una semplice festa, nella quale viene offerta la possibilità di degustare (o divorare…) le specialità del posto: arrosticini e bruschette. Al ritorno a casa tutti riprendono le proprie occupazioni, ma a qualcuno rimane quel gustoso saporino in bocca…
Con alcuni volontari della Parrocchia, nel mese di ottobre, è tempo di organizzare la Festa della Madonna, appuntamento consueto per la Parrocchia di Cosio. Si decide che, oltre all’aspetto religioso, è necessario anche curare quello della comunità: e quale mezzo migliore che quello di proporre una magnifica cena ? Le idee si sbizzarriscono… si pensa ai prodotti tipici della Valtellina - dalla polenta, alla bresaola, ai pizzoccheri, … - nulla però sembra soddisfare appieno, più che altro perché tutti sono reduci da un’estate piena di piacevoli feste fatte di queste libagioni.
E’ in occasione di uno degli incontri di preparazione che “quel gustoso saporino in bocca” si rifà sentire… perciò si decide di provare a proporre una festa con un menù diverso, magari creando una continuità con quanto sperimentato con i ragazzi. Si procede quindi organizzando un evento riservato in particolare alle famiglie dei ragazzi coinvolti nell’esperienza.
Nel 1998 si decide di riproporre la cena aprendo alla partecipazione di chiunque lo desideri proponendo la formula dell’asporto. Considerato che la festa produce un piccolo introito, si decide di destinarli ad opere parrocchiali.
Nel 1999, visto il positivo esito dell’esperienza dell’anno precedente, si decide di dare vita ad una Festa con la possibilità di consumare i pasti direttamente sul luogo (che in quel periodo è posizionato presso il campo sportivo della Parrocchia stessa) e con l’obbiettivo di raccogliere fondi in vista della ristrutturazione dell’oratorio. E’ da questo anno che inizia il conteggio ufficiale delle edizioni della Festa.
Come un albero che cresce senza far rumore, così di anno in anno l’appuntamento cresce ottenendo sempre più il consenso delle persone che vi partecipano.
Da una serata sola, si passa presto alle due serate (nel 2001), alle tre (2002), alle cinque (2007), fino ad arrivare alle sei attuali (dal 2010).
Con il crescere dell’evento e con l’imminente ristrutturazione dell’oratorio, si è “costretti” a pensare ad una collocazione diversa e si sposta quindi il tutto - dall’anno 2009 - nell’attuale zona (Roncaiola), ampliando il numero delle tensostrutture e dei posti disponibili e adeguando i servizi fino a raggiungere l’attuale dimensione. Ogni anno cresce il numero degli avventori. Sempre si introducono delle novità, in modo da far risultare la festa più piacevole, varia e adatta a tutte le età (per es. la creazione della zona ballo, i gonfiabili, il trucca bimbi, … ).
Parallelamente al crescere della Festa si concretizza anche il progetto della ristrutturazione dell’oratorio di cui, dopo attente valutazioni e con l’ottenimento dei permessi, viene inaugurato ufficialmente il primo lotto nel novembre 2012. Il contributo economico che la Festa porta ogni anno, insieme ad altre entrate garantite dalle attività dell’Associazione Oratorio don Provino, ha consentito di saldare una parte dei lavori eseguiti e consente di continuare a garantire il pagamento delle rate del mutuo contratto dalla Parrocchia per questo scopo.
Tutto è sempre garantito da un importante livello organizzativo che vede a capo l’instancabile “Ciobin” affiancato da un bel numero di volontari di tutte le età e di provenienze diverse (non solo da Cosio), ciascuno con il proprio compito. E’ grazie a tutti loro che questa festa ha raggiunto i livelli odierni.
Per concludere ci piace riprendere quanto scritto uno dei primi anni sul significato della Festa:
La festa è:
Lo riteniamo ancora attuale. Certo, le fatiche e i momenti di difficoltà non mancano, speriamo però di essere sempre in grado di superarli, con l’aiuto di Dio e con la vostra costante e numerosa presenza ogni anno.